Nella puntata di Masterchef di San Valentino, i concorrenti rimasti in gara hanno potuto sfidarsi in un’esterna davvero molto particolare.
La serata n. 10 per il talent culinario più conosciuto d’Italia ha infatti visto i giudici Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli mettere alla prova i sei aspiranti Masterchef presso l’iconico Museo del Cinema di Torino. I cuochi sono stati dunque immersi in uno dei templi assoluti di questa arte figurativa, uno dei più grandi d’Europa.
![ultima puntata masterchef](https://www.labiennale.it/wp-content/uploads/2024/02/masterchef-puntata-esterna-laBiennale.webp)
Una location sicuramente particolare, che ha esaltato le capacità di alcuni (e scoraggiato quelle di altri) con l’obiettivo di aprire la mente a una cucina cosmopolita, che potesse unire stili, ingredienti e ricette in soluzioni nuove, che potessero rispecchiare l’incontro tra diverse culture e materie prime.
Il Museo del Cinema di Torino: un luogo leggendario per i film, e non solo
I concorrenti non hanno però dovuto fare le valigie per andare a caccia di ingredienti remoti e di culture culinarie internazionali. Hanno infatti potuto viaggiare con la fantasia presso il Museo Nazionale del Cinema, luogo scelto per la prova in esterna della puntata dello scorso 14 febbraio.
![museo del Cinema di Torino](https://www.labiennale.it/wp-content/uploads/2024/02/museodelcinema-torino-masterchef.jpg)
Il Museo torinese è una delle capitali cinematografiche italiane, un luogo davvero leggendario per gli amanti dei film, oltre che un centro culturale di grande rilievo per le pellicole, con una collezione che è ad oggi tra le più ricche del mondo. Sono infatti contenute all’interno della struttura ben 2 milioni e 200 mila pezzi, con mostre tematiche e una sezione dedicata all’archeologica del cinema.
Situato all’interno della Mole Antonelliana, è proprio qui che è stata allestita la cucina in cui i concorrenti hanno dovuto sostenere quella che è una delle prove più temute di ogni edizione di Masterchef, quella dei critici enogastronomici.
Non solo. L’occasione è stata utile anche per legare la creazione dei piatti con la necessità di considerare i richiami di alcuni celebri film. E di fatti, a giudicare le preparazioni non sono stati solamente i critici gastronomici, quanto anche esperti di film guidati da Gianni Canova, noto critico e conduttore per Sky Cinema, nonché docente e rettore della Libera università di lingue e comunicazione Iulm di Milano.
Insomma, una sfida a metà tra cucina e cinema, che ha potuto generare il giusto premio per due dei migliori patrimoni della storia e della cultura nazionale, con uno sguardo aperto verso nuovi orizzonti.