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Picasso fu arrestato per il furto della Gioconda. Della serie: gli scandali non avvengono solo nel nostro tempo

Il 22 agosto 1911 la storia dell’arte si è arricchita con una vicenda davvero misteriosa e, per certi versi, surreale.

In quel giorno, infatti, Louis Béroud, artista celebre per copiare quadri famosi e rivenderli in città, decide di visitare il Louvre per riprodurre uno dei dipinti più noti del museo, la Gioconda.

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Picasso è stato coinvolto, suo malgrado, nel furto della Gioconda – labiennale.it – Fonte Pixabay

Quando però arriva nella sala dedicata alla Monna Lisa, tutto quel che vede sono dei chiodi appesi al muro. Che fine aveva fatto il quadro di Leonardo da Vinci?

Preoccupato per le sorti del dipinto, Béroud avvisa subito la guardia di sala che, insieme al resto del personale del museo, si mette alla ricerca dell’opera, ma con scarso esito: sembra proprio che la Gioconda sia stata rubata.

Che fine ha fatto la Gioconda

Le misure di sicurezza sono imponenti e il museo viene chiuso per una settimana. Vengono chiusi anche i confini nazionali e ogni mezzo di trasporto viene setacciato con attenzione. La svolta avviene quando un uomo, Honoré Joseph Géry Pieret, decide di presentarsi al Paris Journal, un quotidiano che aveva offerto ricompense in cambio di informazioni sul furto, portando peraltro con sé una statuetta che era stata rubata qualche anno prima al Louvre.

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Il Louvre, il museo da cui è stata sottratta la Gioconda – labiennale.it – Fonte Pixabay

Pieret non confessa il furto della Gioconda ma conferma di avere effettuato qualche altro piccolo furto al museo. Soprattutto, dichiara di esser stato amante del poeta Guillame Apollinaire, che a sua volta ammette di esser stato coinvolto nei furti di Pieret e fa il nome di un amico, Pablo Picasso, che avrebbe accolto nel suo studio le statuette di arte iberica sottratte anni prima da Pieret.

Ecco dunque che Picasso viene arrestato e portato a processo. Qui, però, non ci sono sufficienti elementi per condannare né lui né Apollinaire, che vengono dunque liberati: non hanno niente a che fare con la scomparsa della Gioconda, mentre Pieret si sarebbe fatto avanti per confessare i suoi reati di piccola portata, prima di essere indagato per quello più grave.

Il responsabile del furto, per la cronaca, si scoprirà solamente due anni dopo. A Picasso non rimarrà che una strana storia da raccontare e – pare – una battuta che sembra essere ispirata proprio da questa particolare vicenda. Sembra infatti che Picasso non disdegnasse di guardare con ironia alla disavventura accaduta, dicendo spesso “Amici, vado al Louvre. Vi serve qualcosa?”.

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