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Il luogo dove Margherita Hack ha trascorso gran parte della sua vita sembra un castello. L’incredibile storia

Margherita Hack fu una pioniera dell’astrofisica italiana e il luogo in cui trascorse gran parte della sua vita ha una storia che vale la pena approfondire per l’importanza e anche per l’inusuale bellezza.

Lo sviluppo e la divulgazione dell’astronomia italiana si deve in gran parte a Margherita Hack e ai suoi studi. Ricercatrice instancabile, con più di 200 pubblicazioni scientifiche, a lei si deve l’enorme contributo alla conoscenza delle stelle e alla misura della distanze cosmiche. Ha aperto inoltre la strada a molte donne in un ambito fino ad allora ad appannaggio di soli uomini. Ma c’è un luogo che per 23 anni ha abitato e che ha una storia antica e anche un po’ magica, e dove si è iniziato ad esplorare i  misteri dell’universo.

dove ha trascorso la vita Margherita Hack
Il luogo dove Margherita Hack ha reso internazionale i suoi studi- La Biennale.it

Tra i suoi numerosi successi di Margherita Hack infatti c’è senza dubbio la sua direzione dell’Osservatorio Astronomico di Trieste dal 1964 al 1987. Un luogo che ha un’incredibile storia molto antica. Le origini dell’osservatorio astronomico infatti risalgono addirittura al 1753, quando l’imperatrice Maria Teresa D’Austria fondò a Trieste la scuola nautica e dove veniva insegnata astronomia e nel 1817 vi nacque un’osservatorio astronomico che divenne autonomo dalla scuola nel 1898 e spostato nell’attuale sede, ovvero il Palazzo Basevi a Trieste.

La guida di Margherita Hack all’Osservatorio Astronomico di Trieste

Tra le mura dell’osservatorio astronomico a Palazzo Basevi, un grande edificio di cinque piani in stile medioevale, vi fu un susseguirsi incessante di studi astronomici che hanno contribuito ad ampliare la conoscenza del cosmo. Ma Palazzo Basevi, conosciuto anche come Castello Basevi, proprio per le caratteristiche dell’edificio tipiche dei castelli come la torre, merli e finestre ad arco, situato tra il colle di San Giusto e quello di San Vito, vede una profonda trasformazione proprio negli anni in cui Margherita Hack vi divenne direttrice. Ben ventitré anni di studi incredibili, in questo luogo magico e immerso nella pace, che sotto la guida della Hack, acquisisce rilevanza interazionale. Margherita Hack infatti promosse l’ammodernamento delle strumentazioni e l’assunzione di nuovi ricercatori, favorendo la crescita scientifica del luogo.

Palazzo Basevi e la Specola di Margherita Hack- La Biennale.it

Nello stesso periodo in cui Margherita Hack fu la direttrice dell’osservatorio Astronomico, fu eretta anche una nuova stazione osservativa a Basovizza, a circa 15 km da Trieste. Oggi ospita enormi telescopi e la specola di Margherita Hack, un grandioso planetario aperto alle visite al pubblico. Grazie a visiti guidate, conferenze a attività didattiche, la Specola rappresenta un ponte tra la scienza e il pubblico, avvicinando le persone ai misteri dell’universo.

Margherita Hack e la sua eredità

L’amore per la ricerca e la tenacia di Margherita Hack hanno lasciato un’eredità indelebile all’osservatorio astronomico di Trieste, ispirando ancora oggi i nuovi astronomi che ancora oggi lavorano in questo posto incredibile. Perché la Hack, oltre ad essere una scienziata di altissimo livello, era anche una donna di profonda cultura e umanità, caratteristiche che la resero molto amata ad un vasto pubblico. Dalla sua bellissima storia di vita e di scienza ne è nato anche un film “Margherita delle Stelle”, con Cristiana Capotondi nel ruolo della scienziata. Un film tratto proprio da un libro della Hack “Nove vite come i gatti” e che  ci fa immergere in vari aspetto della sua vita, compresi gli anni all’osservatorio astronomico.

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