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Mostra artistica di Michael Stipe dei R.E.M.: non solo per i nostalgici. Dove e quando

Michael Stipe non è soltanto un cantante famosissimo, ma anche un grande appassionato di arte: tutto su una mostra da lui curata

I R.E.M. sono stati un gruppo rock davvero super seguito, soprattutto negli Stai Uniti. Il loro sodalizio artistico è durato diversi anni, più precisamente dal 1980 al 2011, anno in cui poi i suoi componenti hanno deciso di prendere strade differenti. Tra loro, Michael Stipe è sicuramente colui che è maggiormente rimasto nel cuore dei fan.

mostra di michael stipe
Michael Stipe ha curato una mostra: tutte le info utili. Foto da Ansa (labiennale.it)

Oltre a Stipe, che è stato il frontman della band, gli altri musicisti appartenenti al complesso erano Peter Buck (mandolino), Bille Berry (pianoforte), Joey Waronker (batterista) e Mike Mills (bassista). Proprio quest’ultimo ha svelato a Repubblica le motivazioni che li hanno poi spinti a questa decisione: in primis, la fine del contratto con Warner, ma anche il cambiamento del music business, attualmente molto diverso da come lo avevano sempre inteso.

Ad oggi, gli ex R.EM. hanno preso cammini distinti e non tutti hanno necessariamente a che fare con la musica. Lo stesso Stipe, ad esempio, è sempre stato un amante dell’arte e della cultura, motivo per cui probabilmente ha deciso di imbarcarsi in un progetto davvero molto interessante in tal senso: una vera e propria mostra artistica, che viaggia a di pari passo con la visione della musica che ha da sempre adottato e sostenuto nel tempo.

Michael Stipe, tutto sulla mostra da lui curata

Porta il titolo I have lost and I have been lost but for now I’m flying high (tradotto Ho perso e mi sono perso ma per ora sto volando alto) e, seppur apparentemente criptica a livello di concept, rappresenta appieno tutto quello che l’ex frontman dei R.E.M. vuole comunicare con la musica, con il grande supporto emozionale che solo l’arte può apportare. Andiamo più nel dettaglio.

mostra di michael stipe
Michael Stipe ha curato una mostra: tutte le info utili. Foto da Ansa (labiennale.it)

Per realizzare questa mostra, Stipe si è servito di diversi linguaggi artistici,  che vanno dalle fotografie (stampate analogicamente dal fotografo Davide Belisle), a copertine di libri (con la master printmaker Ruth Lingen), ceramiche, sculture (con la ceramista Caroline Wallner) e opere multimediali (realizzate in collaborazione co n Angie Grass e Libby Hatmakerr).

Stipe ha voluto rendere omaggio a persone che, in tutti gli anni di carriera, gli sono state vicine ed hanno dato un apporto significativo al suo operato. Il cantante ha voluto anche citare artisti che hanno fortemente influenzato il suo lavoro, come ad esempio Constantin Brancusi e Marisa Merz. Lo stesso Stipe, con queste parole riportare da Lifegate Daily, ha descritto concettualmente questo viaggio, dove la vulnerabilità è colonna portante, come“una mappa che descrive le difficoltà del nostro presente mettendo in luce nuove opportunità e una rinnovata comprensione della nostra importanza, non solo per noi stessi, ma anche per coloro che ci circondano”.

 

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La mostra è visionabile presso la Fondazione ICA Milano, dal 14 dicembre al 16 marzo 2024 e l’ingresso è del tutto gratuito: la visiterete?

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