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Il genio assoluto del Romanticismo nasconde una passione segreta, sconosciuta agli esperti

Esistono poeti e scrittori che nascondono una passione per l’arte che merita di essere scoperta: è il caso di Victor Hugo.

Quando parliamo di romanticismo, parliamo di anime profonde ed emotive alla ricerca di ribellione. Tra i protagonisti del romanticismo che hanno plasmato un’epoca, spicca sicuramente la figura eccezionale di Victor Hugo. Quando citiamo questo nome, ci vengono in mente i suoi epici romanzi tra cui “Les Misérables” e “Notre-Dame de Paris”.

Genio assoluto
Victor Hugo fotografato da Lucien Waléry, nel 1875 (labiennale.it)

Capolavori pieni di pathos, con personaggi indimenticabili e trame che ci toccano l’anima. Per quanto riguarda la letteratura, Hugo è considerato uno dei principali esponenti del movimento romantico. Ma dietro la penna di Victor Hugo si celava un’anima ancora più sfaccettata. Non era solo un grande scrittore romantico, ma aveva una grandissima passione per la pittura. La sua anima, quindi, non emergeva solo tramite parole scritte ma anche attraverso colori e linee.

Una passione segreta che risale all’infanzia: l’influenza materna

La passione pittorica dello scrittore francese nasce già dai suoi primi anni di vita, una passione ereditata dalla madre Sophie Françoise Trébuchet. Sophie era una nobile francese che si dilettava nel disegno. Passati gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza, sarà poi durante l’esilio sull’isola di Guernesey tra il 1851 è del 1870, che la produzione pittorica di Hugo raggiunse il culmine. Nell’isolamento politico e sociale, trovò rifugio nella pittura e di lui ricordiamo oltre 4000 disegni.

La passione segreta
Victor Hugo, I due castelli, 1850 (labiennale.it)

Fa tra i temi dell’opera di Hugo troviamo soprattutto paesaggi, vedute notturne o tempeste. Grande era il rapporto con il mare che si intensificò soprattutto durante l’isolamento, quando le sue opere divennero più tormentate e drammatiche. I castelli erano tra i suoi soggetti preferiti e ne ha lasciati diversi, alcuni a picco sul mare, altri con ruderi, ma tutti misteriosi e quasi fantasma.

Ma non solo era un’artista che si dilettava nel disegno ma era anche uno sperimentatore. Infatti, un po’ per necessità un po’ per genialità, doveva utilizzare dei materiali particolari come il caffè, la fuliggine e tutto quello che poteva essere mescolato con acqua e diventare colore, perfino lo zolfo dei fiammiferi.

Tra gli esperimenti che faceva col disegno c’era anche quello di disegnare con la mano sinistra in modo da far uscire le emozioni e i pensieri in maniera meno controllata e scavare più nel profondo nella sua anima. Particolare ricercatezza era presente anche dal punto di vista che decise di adottare, infatti, la maggior parte delle sue opere erano a volo d’uccello. Dunque castelli, tempeste, paesaggi e ruderi venivano visti principalmente dall’alto.

Eppure, nonostante il suo talento innegabile nella pittura e anche la sua capacità di sperimentare materiali e tecniche, la pittura di Hugo è rimasta in gran parte nascosta dall’ombra della sua fama letteraria. Ma vale la pena ricordare queste sue opere che portano alla luce bellezza e tragedia.

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