Bruciare 5000 opere d’arte sembra un atto di follia eppure un noto artista ha deciso di farlo con cognizione di causa. Ecco perchè l’ha fatto..
Dare fuoco a opere d’arte è un atto molto estremo e per certi versi violento, che è stato fatto nella storia spesso per motivi politici, religiosi, ideologici, ecc. Eppure, l’atto di bruciare delle opere a volte può nascere dall’artista stesso e può rappresentare un atto di liberazione, una forma di protesta, un’azione simbolica carica di significato emotivo, ecc. Inoltre, dietro una decisione tano forte c’è sempre una motivazione profondamente personale.
![Damien Hirst opere d'arte](https://www.labiennale.it/wp-content/uploads/2024/03/opere-2603024-www.labiennale.it-1.jpg)
Questo è ciò che è successo anche a un noto artista britannico, Damien Hirst noto per le sue opere eccentriche e controverse. L’artista ha deciso bruciare alcune delle sue opere, anche se nonostante ciò erano state vendute.
Damien Hirst brucia le sue opere d’arte
La decisione di Damien Hirst è stata spiazzante, eppure, l’artista aveva messo in guardia in precedenza coloro che avrebbero acquistato le opere. Damien è noto per avere una personalità eccentrica e imprevedibile che ha sempre canalizzato nella sua arte, e stavolta il suo progetto è stato particolarmente inaspettato. L’artista ha lanciato la sua prima collezione di opere d’arte in Nft (Non Fungible Token ) intitolata The Currency, da circa 10mila opere che rappresentavano i suoi spot paintings. Per ognuna, gli acquirenti potevano decidere se acquistare la versione in Nft o fisica. L’accordo era che successivamente all’acquisto, avrebbe distrutto le copie fisiche delle opere acquistate come NFT, dal prezzo di 2.000 dollari ciascuna.
![Damien Hirst opere d'arte](https://www.labiennale.it/wp-content/uploads/2024/03/opere-26032024-labiennale.it_.jpg)
Tra le fiamme sono finite circa 4.851 opere, ora esistenti sono nel formato digitale. La “performance” dell’artista è stata di grande impatto, tanto da essere stata mandata anche in Live sui social. Ogni opera era stata numerata, intitolata, timbrata e firmata dall’artista sul retro, oltre a essere ognuna filigranata e ad avere un ologramma che ritraeva l’artista. Si tratta di opere a pois, tutte dalla disposizione e dal colore diversi, che sono state bruciate durante una mostra, nel caminetto posizionato al centro della Newport Street Gallery di Londra.
Eppure, dietro un gesto tanto folle e impulsivo di un’ artista c’è sempre un significato e un motivo nascosto, e quello di Damien Hirst è stato di agire con un senso altrettanto artistico e concettuale, spiegando sui social “molti pensano che io stia bruciando milioni di dollari di opere d’arte, ma non è così: sto completando la trasformazione di queste opere fisiche in NFT”. La loro trasformazione è avvenuta in modo completo facendo spazio a un ‘altra dimensione artistica che è quella del digitale, rappresentando asset digitali unici e indivisibili, rivoluzionando il modo in cui l’arte viene creata, distribuita e posseduta.