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Da fuoco a quasi 5000 dei suoi lavori: la motivazione è spiazzante

Bruciare 5000 opere d’arte sembra un atto di follia eppure un noto artista ha deciso di farlo con cognizione di causa. Ecco perchè l’ha fatto..

Dare fuoco a opere d’arte è un atto molto estremo e per certi versi violento, che è stato fatto nella storia spesso per motivi politici, religiosi, ideologici, ecc. Eppure, l’atto di bruciare delle opere a volte può nascere dall’artista stesso e può rappresentare un atto di liberazione, una forma di protesta, un’azione simbolica carica di significato emotivo, ecc. Inoltre, dietro una decisione tano forte c’è sempre una motivazione profondamente personale.

Damien Hirst opere d'arte
Un noto artista decide di dare alle fiamme quasi 5000 delle sue opere. Perchè l’ha fatto? – labiennale.it @instagram/damienhirst

Questo è ciò che è successo anche a un noto artista britannico, Damien Hirst noto per le sue opere eccentriche e controverse. L’artista ha deciso bruciare alcune delle sue opere, anche se nonostante ciò erano state vendute.

Damien Hirst brucia le sue opere d’arte

La decisione di Damien Hirst è stata spiazzante, eppure, l’artista aveva messo in guardia in precedenza coloro che avrebbero acquistato le opere. Damien è noto per avere una personalità eccentrica e imprevedibile che ha sempre canalizzato nella sua arte, e stavolta il suo progetto è stato particolarmente inaspettato. L’artista ha lanciato la sua prima collezione di opere d’arte in Nft (Non Fungible Token ) intitolata The Currency, da circa 10mila opere che rappresentavano i suoi spot paintings. Per ognuna, gli acquirenti potevano decidere se acquistare la versione in Nft o fisica. L’accordo era che successivamente all’acquisto, avrebbe distrutto le copie fisiche delle opere acquistate come NFT, dal prezzo di 2.000 dollari ciascuna.

Damien Hirst opere d'arte
Damien Hirst brucia le sue opere d’arte che resteranno solo in Nft – labiennale.it @instagram/damienhirst

Tra le fiamme sono finite circa 4.851 opere, ora esistenti sono nel formato digitale. La “performance” dell’artista è stata di grande impatto, tanto da essere stata mandata anche in Live sui social. Ogni opera era stata numerata, intitolata, timbrata e firmata dall’artista sul retro, oltre a essere ognuna filigranata e ad avere un ologramma che ritraeva l’artista. Si tratta di opere a pois, tutte dalla disposizione e dal colore diversi, che sono state bruciate durante una mostra, nel caminetto posizionato al centro della Newport Street Gallery di Londra.

Eppure, dietro un gesto tanto folle e impulsivo di un’ artista c’è sempre un significato e un motivo nascosto, e quello di Damien Hirst è stato di agire con un senso altrettanto artistico e concettuale, spiegando sui social “molti pensano che io stia bruciando milioni di dollari di opere d’arte, ma non è così: sto completando la trasformazione di queste opere fisiche in NFT”. La loro trasformazione è avvenuta in modo completo facendo spazio a un ‘altra dimensione artistica che è quella del digitale, rappresentando asset digitali unici e indivisibili, rivoluzionando il modo in cui l’arte viene creata, distribuita e posseduta.

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