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Mangiava solo fichi secchi. Il padre del surrealismo in mostra a Catania fino all’estate

Per un’estate non solo di mare, c’è una splendida mostra sul surrealismo da visitare a Catania, ecco cosa devi sapere.

Di stranezze nel mondo dell’arte c’è ne sono tante. Tra rituali, visioni, cibi particolari e attività a volte estreme, gli artisti hanno spesso dato sfogo alla propria personalità artistica anche attraverso atteggiamenti poco comprensibili. Parliamo del caso di Joan Miró i Ferrà, conosciuto più semplicemente come Joan Mirò.

Il padre del surrealismo
Joan Miró nel 1935, fotografato da Carl Van Vechten (labiennale.it)

Pittore, scultore e ceramista spagnolo fu un esponente di spicco del surrealismo. Anzi, più precisamente venne definito anche il più radicale del movimento dallo stesso Andrea Breton, poeta e filosofo che aveva fondato la corrente artistica. Lo definì come il più surrealista di tutti. Iniziò a disegnare già all’età di 8 anni, i suoi studi iniziarono a Barcellona per proseguire poi a Parigi.

Tra colori, libri, dipinti e fichi secchi: alla scoperta di Mirò a Catania

Soprattutto nel primo periodo di produzione artistica, le opere di Mirò erano incentrate sulla storia della sua terra con rappresentazioni dei paesaggi tipici catalani. Successivamente, nella sua produzione entrarono delle creature carnevalesche frutto soprattutto delle allucinazioni dovute alla fame.

Si sente spesso dire, infatti, che la vera arte viene dalla sofferenza. Questo è un pensiero comune che non sempre è vero ma che molti artisti con le loro peculiarità e la loro vita hanno molto spesso avallato. Nel caso di Mirò, il male che lo affliggeva era soprattutto la fame. Quando arrivo in Francia dovette affrontare un periodo di estrema povertà.

Fece di necessità virtù, potremmo dire, usando le allucinazioni che la stessa fame gli provocava per attingere l’ispirazione per la sua arte. Si dice addirittura che in quel periodo potesse mangiare solo qualche fico secco, l’unica cosa che poteva permettersi.

Alla scoperta di Mirò
Joan Mirò, Numeri e costellazioni innamorati di una donna, 1941. Art Institute of Chicago, Chicago – Foto Instagram @1000quadri (labiennale.it)

Più in la con gli anni, riuscì a trovare una sorte di quiete e di questo periodo ci sono opere come le serie di Costellazioni. Appassionato da sempre dagli astri celesti, in questa serie realizza ben 23 tempere tra il 1940 e il 1941. Verso l’ultima fase della sua carriera, rimane affascinato soprattutto dalla cultura giapponese. Questa passione entrò in maniera prepotente nella sua produzione

Una vita che incuriosisce, e non poco. Si potranno scoprire queste ed altre curiosità su Mirò a Catania, alla mostra “La gioia del colore” che è aperta già dal 20 gennaio ma che potrà essere visitabile fino a 7 luglio 2024. La mostra è un grande percorso attraverso l’arte del ‘900 di cui l’artista catalano fu grande protagonista. Dell’artista si potranno trovare più di 80 opere tra ceramiche, sculture e disegni e dipinti. Ma saranno disponibili anche libri e documenti che ripercorrono la sua vita personale e artistica.

Organizzata dal critico d’arte Achille Bonito Oliva, la mostra in collaborazione con la rivista d’arte francese Derrière le Miroir. Sarà possibile accedere alla mostra dal lunedì al venerdì dalle 09:30 alle 19:30, mentre il sabato e la domenica l’orario viene prolungato fino alle 20:00. La location è il Palazzo della cultura di Catania.

Per un’estate all’insegna dell’arte e del colore, questa è una mostra imperdibile!

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