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La pittura come disciplina olimpica: quello che non sai del magico mondo dell’arte

Conosci tutte le discipline olimpioniche? Siamo sicuri che non sei a conoscenza di quelle delle Olimpiadi dell’arte!

Tutti almeno una volta nella vita hanno sentito parlare dei Giochi Olimpici. Originari dell’antica Grecia, contano ben 292 edizioni nel mondo antico. Erano un momento estremamente importante in cui anche le guerre e i conflitti venivano sospesi e dovevano attendere la fine dei giochi.

Le olimpiadi dell'arte
L’antica palestra di Olimpia era un luogo di formazione degli atleti (labiennale.it)

I giochi olimpici dell’era moderna sono un evento ugualmente sentito e prevedono delle competizioni tra gli sportivi di tutto il mondo, in varie categorie. Fu nel settecento che la tradizione dei giochi riprese con eventi come le Olimpiadi della Repubblica in Francia, anche se erano degli eventi abbastanza piccoli e limitati. Nell’ottocento, poi, le scoperte dell’antica Olimpia rinnovarono l’interesse degli archeologi e degli appassionati in generale. Ma quando si parla di giochi olimpici non si parla solo di sport.

Le Olimpiadi dell’arte: la storia della fondazione dei giochi di Pierre de Coubertin

Tutto inizia dal barone francese Pierre de Coubertin. Nelle sue idee c’era il pensiero che la Francia fosse uscita sconfitta dalla guerra franco-prussiana di fine ottocento perché i francesi non erano abbastanza preparati a livello atletico. Più volte presentò la proposta di ristabilire i giochi olimpici fino a che, nel 1896 ad Atene, si ebbe la prima edizione dei giochi olimpici moderni. Fu lo stesso de Coubertin a ritenere che anche l’arte dovesse far parte della competizione.

Quello che il barone francese sottolineava e che, guardando ai giochi olimpici dell’antichità, arte e sport erano un qualcosa che andavano in armonia. Allenare il corpo voleva dire anche allenare la mente. Questo era il pensiero alla base del suo progetto di inserire anche artisti in questa tipologia di giochi.

Pierre de Coubertin
Olimpiadi della Repubblica, 1796, Museo della Rivoluzione francese e fotografia del barone Pierre de Coubertin, Divisione Stampe e Fotografie (Prints and Photographs Division) della Biblioteca del Congresso (labiennale.it)

Sulle pagine del giornale francese Le Figaro, il barone disse era ormai il momento di riportare il gioco olimpico alla sua bellezza originale, includendo quindi le realtà delle belle arti. Si sarebbe gareggiato in 5 categorie: architettura, letteratura, musica, pittura e scultura. Ognuna di queste categorie poi avrebbe avuto delle subcategorie come ad esempio la prosa, l’epica, il disegno, il bassorilievo ecc.

A differenza delle gare sportive, non sempre nelle gare olimpioniche d’arte si assegnavano le medaglie d’oro e d’argento. Infatti, se la giuria non era completamente d’accordo sulla scelta del vincitore, si preferiva assegnare solamente una medaglia di bronzo.

Nelle gare d’arte, alcuni paesi si sono distinti per le loro vittorie. La Germania ha riportato ben 24 medaglie, l’Italia 14 e la Francia 13. Un record particolare va alla finlandese Aale Tynni che è stata l’unica donna ad aver vinto una medaglia per la letteratura.

I giochi continuarono per qualche anno fino a che nel 1949 si decise che, siccome tutti gli artisti che partecipavano erano professionisti, veniva meno il senso di sport dilettantistico. I giochi dell’arte si fermarono.

Qualche anno più tardi, nel 1954, si cercò di ripristinare il concorso d’arte all’interno delle Olimpiadi ma l’idea fu respinta e mai più presa in considerazione. A partire da quell’anno ci fu la completa sostituzione della gare d’arte con le mostre d’arte.

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